Barzellette


l’Onu fa la riunione mondiale contro il
razzismo
aderiscono quasi tutti (Sudafrica compreso, che di razzismo se
ne intende;
Vaticano compreso, per ovvi motivi propagandistici)
gli Stati Uniti, l’Italia e Israele no, perchè dice che la risoluzione è

antisemita.


 




 

23 aprile (verso 23 anni di Forte Prenestino)

programma:

ore 18,30 apertura mostre  ore 19,30 proiezioni  MALAMILANO di Tonino Curagi e Anna Gorio (Ita 1997) 57′
IT’S CALUSCA TIME con Primo Moroni (Ita 1986) 40′

ore 21,30
– presentazione di "Resistenze Innaturali" di B. De Sario
attivismo radicale nell’Italia degli anni ’80 (2009 Agenzia X)
ne discutono con l’autore Marco Philopat e il Duka

– incontro su Archivio Primo Moroni e Cox 18
con la partecipazione di Maysa Moroni


ore 22.30
ASCANIO CELESTINI – Parole e Musica Live


 


 



 

Alla Porta di Damasco [carovana]

 
 
oggi ultimo giorno qui...
minchia
me se so accavallati 
i giorni le idee
i ricordi
e no so da dove comiciare...
ah si' lo so,
ieri o era l'altro ieri?
a gerusalemme...
varie cose belle,
ma la piu' potente e' stato
il macello sulla porta di damasco...
il cuore della fortezza israele.
non ci potevamo credere...
murga 
giocolerie 
ragazzini invasati
cori
pallone 
jalla jalla jalla
e nessuno ci diceva niente 
nessuno ci sparava addosso
i palestinesi increduli
quelli vestiti strani col panettone in testa sbigottiti e atterrriti
da questo attacco frontale troppo giocoso e festoso 
da poter fermare coi loro mitra inutili, 
e non potevano fermarci
eravamo troppi e bellissimi...
pezzi di merda 
la vostra pasqua e' stata la nostra di resurrezione
l'incomincio di qualcosa di potente...
come se avessimo scoperto che allora si puo' fare...
non so cosa, ma qualcosa si puo' fare.
ora devo vado...
per ora baci a tutti...
mi sa che ci vedremo domani.
inshalla
alopecia
 
 
 
 


 

	

Special Guest: Duka dalla Palestina

Nel programma della carovana di oggi era previsto che il gruppo di Jayyus
sarebbe dovuto andare a al valico Heretz per tentare di entrare a Gaza.
Purtroppo quattro giorni prima della nostra partenza le autorità militari
israeliane ci hanno fatto sapere che a nessuna delegazione sarebbe stato
concesso di entrare a Gaza per motivi di sicurezza e perchè « li' non
c'è nulla da vedere e nessuno da incontrare ». Cosi' la delegazione oggi
è rimasta a jayyus a vedere con i propri occhi le difficoltà che i
contadini palestinesi hanno nel raggiungere le proprie terre al di là del
muro di recinzione. Il muro Costruito nel 2002 per motivi di sicurezza in
realtà ha rubato terre coltivate palestinesi non rispettando i confini del
67, che prevedevano la sua costruzione sulla green line situata 10
chilometri più indietro.
Sotto un sole a picco sulle nostre teste abbiamo percorso la strada che i
contadini fanno tutti i giorni per arrivare alla porta sud, aperta per
un'ora tre volte al giorno. Abbimo potuto costatare come ci avevano
spiegato ieri i ragazzi del Charity center, che il pass per coltivare le
terre al di la' del muro viene concesso quasi esclusivamente a persone
molto anziane. Durante la nostra sosta davanti alla porta sud, gli unici
agricoltori che passavano erano vecchi su carretti trainati da muli.
Ottenere il pass dal governo israeliano non é semplice, innanzitutto non
bisogna avere in famiglia persone che sono state arrestate per attivita'
politica, martiri o semplici attivisti. Inoltre gli ettari di terra
posseduti dal capo famiglia vanno suddivisi per ciascun membro della
famiglia, e se dalla divisione per ogni figlio risulta meno di un ettaro di
terra per componente tutto il nucleo familiare non ottiene il pass. Inoltre
la durata della concesione per coltivare la terra dura da tre a sei mesi,
scaduti i quali, va rinnovata con un'attesa media di un mese e mezzo
durante il quale non è possibile andare a lavorare. Questi sono solo
alcuni dei modi che il governo israeliano usa per umiliare e impoverire la
popolazione, impossibilitata a lavorare la terra e raccoglierne i frutti e
a percepire un reddito per sopravivvere. Per molti giovani, come ci ha
spiegato « dall'alto del suo trattore » un  rappresentante del comitato
per la liberazione delle terre di jayyus, l'unica possibilita' per
costruirsi un futuro è lasciare la palestina per recarsi in europa a
finire gli studi e cercare lavoro. Purtroppo solo i più fortunati riecono
pero' ad uscire dal paese, perché qualunque peoblema con la giustizia
israeliana comporta il diniego di emigrare. L'ennesima riprova che la
palestina è davvero una prigione a cielo aperto.
Mentre scriviamo nel giardino del charity center siamo « circondati » da
decine di bambini che partecipano al laboratori di fotografia e sulle
energie rinnovabili, mentre il resto del gruppo è in giro per il paese
accompagnato dai tamburi della murga e dai graffitari che termineranno i
graffiti iniziati ieri.
Dopo pranzo siamo andati a prendere un gelato e della frutta e il
negoziante  nel vederci ci ha ricordato la pesante sconfitta della partita
di ieri finita 13 a 3. A quel punto è scattata la proposta per una
rivincita fuori programma. I ragazzi sono scesi in campo finalmente
motivati convinti delle proprie possibilità fino ad oggi inespresse. La
nostra squadra ci ha fatto rivivere i fasti del calcio totale dell'olanda
di Cruyff. Risultato finale a nostro favore 3 a 2, marcatori della giornata
Sogliola, e doppietta di Rui « nano » Barros. Da notare la prestazione
sopra le righe di Yuri che si è dimostrato un grande portatore di palla e
un vero leader in campo, capace di tenere corta la squadra e dettare i
tempi di gioco. I nostri sono stati semplicemente fantastici.


I vostri corrispondenti
duka e tanka

 
 
-------questo è solo un estratto delle varie corrispondenze-----------
--------- del duka e tanka from filastin-------------
  ------------------------------  a presto altri estratti -------------------------------
 


 

Jalla Caui Jalla Caui [daje forte daje forte]

...hola forte, qui franzo dall internet point de jayyous...
che robba...
incontro con donne, incontro con gli internazionali, doccia,
 caprette, hummus,
cetriolini,pane arabo,cetrioli e quantaltro.
Il sole spacca,la pelle s'arrossa,le zanzare non ce lascian 
tregua e le pulci 
ce lascian bollicine sulla pelle.
i militari ai varchi ci guardan in cagnesco,ma sti cazzi,
amaro per loro.
Semo belisimi,spaccamo dove annamo,e di sorrisi della gente,
la loro gente,il loro 
calore,beh,me fan piagne pure adesso che sto davanti ad un monitor...
filo sganga cogli occhi gonfi de bolle de zanza,
yuri e l infradito ed il cocomero sottobraccio,ciccio di una vitalità 
mai vista che 
balla come uno scimmione la murga sommerso de regazzini.
I loro piedi ora si notano un pò di meno,coperti anche da quelli 
degli altri,
dall autan,dallo spray antipulci e quant'altro.
Il tempo stringe sempre,dietro di me ce la fila...
scusate gli errori orrori grammaticali,ma tant e.
un abbraccio enorme a tutti voi.
habibi forte, habibi falastin.
dajeforte.
ve bacio.

Franzo in jayyous gonfio delacrime
 
 
 


 
 

Il Forte in Palestina:Vari Report Dalla Carovana

(Non ci credo...Siamo arrivati in Palestina...Ed ora siamo in albergo
 a letto a scureggiare...E' proprio quello che gli serviva, ai palestinesi...
Yury, 5/4/09, 7.45)
  
 

Buongioorno,alba del secondo giorno (o terzo?...)
Eran carovana, eran giovani (!) e forti (!!) ed al secondo giorno gia son cotti...
Roma - Atene (12 ore de delirio tra centrocitta, aeroporto e strikers ubbriachi) - Tel Aviv. 



Ben Gurion e' un'astronave e le guardie, da guardie, fanno le guardie. Quasi nema problema,



eccezion fatta per qualche zaino rotto ed una stampante sventrata.
C'e' chi arriva all'Ibdaa Center e chi al Nativity hotel, ma e' un mezzo bluff,



 perche' manco il tempo di posar lo zaino, e subito si riparte.
Ah, il tempo c'e' stato giusto per assaporare le curiose profumazioni plantari di Ciccio e Yury...
Chi gioca? Chi non gioca? L'evnto. Allo stadio Al Ram, superato un checkpoint e l'aspro 



paesaggio palestinese (dove tutto e' pietra, cassoni dell'acqua e pannelli solari), 



due incontri di 90 minuti contro le nazionali palestinesi maschile e femminile,



 con addirittura lo stemma Fifa tipo Champions league,



 inni nazionali, bandiere palestinesi che si alternano a quelle italiane. Tanta tanta gente, 



spettacolo coreografico



 d'accoglienza, tric e trac, palloncini, regazzini che son stai attento te li ritrovi dentro lo zaino,



 le guardie in tenuta antisommossa. Su entrambi i risultati delle partite, beh, sorvoliamo? 



Dei nostri, Peppino, Graziella Cantona in tono minore ed infortunata, 



Valeria anche lei acciaccata ed inguinalmente strappata. Felafel, pranzo al sacco e gocce di pioggia.



 Il muro fa veramente impressione, provare per credere. Hanno voluto esagerare, gli israeliti, 



e qua e la' pezzi di muro formano sculture alla Gheno, avulse dal resto della trincea. 



Dove c'e' verde e luce ed acqua, e' Israele. Dove tutto manca, son dei nostri...



Non ti spieghi come e ' possibile, per un popolo che il primo rumore che sente nascendo



e' quello delle bombe ed il primo colore il rosso del sangue, ma son tutti gentili, sorridenti, curiosi. 



Una torretta di guardia bruciata, un sacco di fiat, cavalli, cammelli, cani, gatti e galli.



 Cave di pietra, i racconti del Duka, strade con mille curve e mille discese ed altrettante salite,



 uno dei pllman sente gli acciacchi del tempo. Ed in tutto cio', da quando siam patiti,



 ancora dobbiam andare a dormire...
Tra una partia e l-altra, c'e' chi schiaccia un pisolino, chi mangia un felafel, chi gonfia i palloncini, chi mollica, chi viene messo in mezzo dai regazzini. Dopodiche, ci si sposta tutti a Ramallah, dove un bianco serpentone ci da' il benvenuto insieme a guardie con mitra e sigarette Jamal.
Supercenone che pare un matrimonio: una molto grande sala ci accoglie con buffet da una parte all'altra,



 ballerine e ballerini che danzano il dabk (si scrive cosi'?), 



e lo stato maggiore palestinese che ci da' il benvenuto. Inni nazionali anche qui, Yury petto in fuori 



e sul petto la mano, sguardo fiero e rivolto all-infinito, che schiava di Roma porchiddio la creo'... 
Non sazi, non domi, mai stanchi, i nostri si fan pure una bella riunione fin all'una e mezza...
Ed ora son qui per voi, con ury che fa le puzze e Ciccio che risponde di calzino e los otros 



che vengono sballottati da una parte all'altra, Doccia, colazione, internet ed un due tre, pronti via.



 Ahora ci riuniremo todos.
Spero to the next, b boyz and fly girlz...



 



6/4 




sara` il vivere sottoterra tra macerie in una fortezza ,
sara` che prima di entrare in palestina passi per il peggio posto del
mondo,
sara` che forse avevo proprio bisogno di staccare dall`ordinario,
sara` che sta gente quanto spacca,
ma qui appena messo piede su questa terra santa mi sono sentito a casa.
fino a qui bel bucio de culetto on top no stop
dormendo poco
fumamndo poco ;)
lavandosi poco
mangiando poco (ma meglio, che puntavo tutto su sto viaggio 
per recuperare la linea per l-estate)...
nonostante tutto non e` tutto uguale a prima,
la vita continua.
gli israeliani hanno cambiato lo sponsor dell`aeroporto ben gurion e non e`
piu` la giudia nokia.
la scritta grossa 100 metri che ti aspettava appena sceso dall`aereo non
c`e` piu`.
e per quelli come me che hanno sempre avuto nokia gia` e` un bel passo
avanti.
ma le facce da cazzo piu` da cazzo di tutti tutti tutti ce l`hanno sempre
loro.
ma vabbe`... 
oggi ci siamo divisi nei tre gruppi, deishe, nablus e jayuss...
noi qui a deishe non siamo stati con le mani in mano.
a parte le disfatte sportive i nuovi incontri di ieri,
sta cipolla che rotto in continuazione, 
e aria che mi fuoriesce a ricordarmi di non esagerare con l`humus
per ora sono pervaso da un senso di sodddisfazione.
oggi con vale e darietto di strike e supportati da hackari vari 
all`ibdaa abbiamo fatto il workshop di musica
insegnando a pischelletti del campo profughi rudimenti di un software per
suonare
e devo dire che hanno risposto bene, cosi` bene che domani famo la seconda
parte.
wow, meglio di quanto mi aspettavo.
qui ci sono un sacco di rappers in erba a cui serviva una cosa cosi`.
quindi bravi.
in contemporanea al nostro corso pepsi chiara novi e altri se davano da fa
coi regazzini...
mamma mia...
anche loro belli in forma...
orda di scalmanati teppistelli...
quanto mi ricordano me... ma come facevano i miei genitori?
boh...
ieri la partita piu` ufficialmente importante.
su cui sportivamente e` meglio calare un velo pietoso,
pero` abbiamo dimostrato il nostro eroismo con i nostri
valorosissimi peppino valeria e graziellasebinanela,
usciti tutti e tre infortunati dagli incontri, 
che spettacolo, perche` nn si dica che non ci mettiamo il cuore.
ah anche io ne sono uscito infortunato anche senza giocare.
tre giorni senza tutore m`hanno fatto na caviglia come na boccia.
la partita giocata in un campo nuovo di zecca scintillante regolmentare
con gradinata e tribuna mezza coperta 
con prato sintetico
luci 
amplificazione 
spogliatoi in grand estile 
e marmo da tutte le parti negli interni,
costruito da fatah in campo profughi dove ovviamente 
non c`hanno manco l`occhi pe piagne e un cazzo da magna`
e quindi glie serviva  proprio un campo cosi`
dove poi non possono nemmeno entrare.
chiusi fuori o da lucchetti quando e` chiuso o dalla polizia quando e`
aperto.
ah da segnalare che poldino era stato invitato a sedersi nella tribuna vip 
insieme al delegato fifa a quello di fatah al capo della polizia 
e mary e varie altre personalita` di spicco.
ma ha rifiutato.
come siamo rivoluzionari...
e si e` seduto in tribuna con noi. 
a gonfiare palloncini per i regazzini...
momenti storici...
poi tutti in pullman per andare a cena a ramallh
in una specia di club night restaurant chicchissimo.
pe capisse 
in un paese in cui per l`acqua ce se spara,
c`era la fontana con schizzi frizzi e lazzi...
insomma c`eravamo noi duecento piu` un centinaio de palestinesi.
ALLUCINANTE...
mentre noi pensavamo solo a magna` e al amssimo a ffa` amicizia coi
pischelli del luogo,
alcuni dei quali rampolli di chissa cchi`,
sul palco si altrenava la dirigenza di fatah 
che ve giuro a tratti mi imbarazzava e in altri tratti faceva schifo...
per fortuna se sentiva poco...
la cosa piu` tenera era che se pensavano de sta a parla` con personalita`
italiane e quindi parlavano di amicizia recuperata tra lapalestina e
l'italia
del turismo che non si deve fermare delo sport per il rilancio della
palestina e dell'economia.
si', la loro personale di economia.
pe divve c`era uno che era il capo dei servizi di sicurezza palestinesi
ai tempi di arafat, fino a qualche anno fa, 
ovviamnte di fatah, 
ovviamente corrotto, 
ovviamente una merda,
che pare sia quello che diede le dritte agli israeliani per assaltare il
carcere di jerico e prendersi saadat o come se chiamava...
e' uno de quelli che con tutta la dirigenza di fatah che faceva deporre le
armi
ai guerriglieri de vario tipo delle varie frange ha permesso
agli israeliani di costruire l'attuale apartheid senza troppi grossi
intoppi. 
oppure mo, 
e' inquisito perche' pare che fa impicci di cemento con gli israeliani per
la
costruzione del muro.
non ce se crede. non ce se riesce a crede.
m`hanno raccontato certe cose de fatah 
che porcoddio poi capisci come cazzo
e` che 
votano tutti hamas.
e perche' abu mazen lo chiamano "la puttana".
vabbe', poi cena e di nuovo assemblea.
perche' qui ve superiamo, ne famo una al giorno.
mannaggia la madonna.
ok, allora bella li'.
a domani.

oggi 7/4:
stamane visita a zacaria, zona in cui sorgevano
villaggi palestinesi fino al 50.
poi so arrivati gli israeliani.
dei quali allora i peggio militivano in tre fazioni
di cui ora ne ricordo due che erano i sionisti 
e un altra cheme pare fosse ergon.
insomma sti tre si accusavano a vicenda di essere troppo
morbidi con i palestinesi e quindi
sul trritorio di zacaria dice che se so sfidati a chi riusciva
a esse piu' stronzo e crudele.
potete immagina' quanto ci hanno messo i tre simpatici gruppi
per uscire vincitori dalla sfida del piu' cattivo.
hanno ammazzato quasi tutti e distrutto tutte le case 
e tagliati gli alberi e trasformato la moschea presente nella discarica
del villaggio.
morale: oggi li' e' israele, villaggeti ridenti coltivati 
pieni di fiori ulivi zone panoramiche acchittate per il camping e
israeliani, 
mentre i rimasti da quell'attacco e i figli e i figli dei figli 
che attualmente sono 1200 sono chiusi nel campo profughi di deishe...
insieme ad altri 11000.
ufffff...
vabbe',
poi nel pomeriggio mentre uomini e donne
del nostro gruppo giocavano a calcio 
ovviamnete perdendo ma un poco meglio del solito
noi abbiamo continuato con il workshop di musica.
grandi i pischelli.
recettivi
e in fissa per la musica. 
bravi bravi hanno capito tutto e subito
molto piu' dei nostri a cui avevamo fatto la prova del corso a roma.
quindi niente,
anche se la situa mi pare piu' sfilacciata dell'anno scorso,
si procede.
i pischelli 
i grandicelli
e gli anziani
tutti quelli che incontriamo ci ringrazioano per essere qui,
per fare quello che facciamo,
per aver invaso noi la palestina questa settimana.







 



Franzo 



Alopecia (aka La Vittima) 



 


 




 


 


“Resistenze Innaturali”

Resistenze innaturali

Attivismo radicale nell’Italia degli anni ’80

di Beppe De Sario


Con
un linguaggio personale e a tratti sorprendente, Beppe De Sario
inserisce nella storiografia nazionale una prospettiva che non cessa di
essere utopica pur mantenendosi fortemente storica in ogni momento
della trattazione.

Luisa Passerini

Anni ’80: il limbo di un tempo minore o un fondamentale anello di
congiunzione tra il passato e il futuro dei movimenti sociali?
Nei circuiti dell’attivismo culturale e dell’underground italiano
muovono i primi passi le esperienze che daranno vita ai centri sociali,
all’autoproduzione, al consumo critico e all’utilizzo alternativo delle
reti telematiche. Prende corpo nelle pratiche delle giovani generazioni
la via di fuga da due fenomeni legati e convergenti: la sconfitta del
precedente ciclo di lotte e l’incitamento a godere e consumare
immediatamente successivo.
Attraverso fonti orali e un’originale analisi storiografica, Resistenze innaturali
percorre le scene di Torino, Milano e Roma nell’intreccio tra punk e
sottoculture di strada, tra soggettività emergenti e processi politici
e comunicativi in radicale trasformazione. Frammenti, linguaggi
sommersi, un ampio apparato di foto e documenti d’archivio compongono
il mosaico di un decennio per molti versi ancora inedito.

Beppe De Sario (1973), storico e studioso
delle culture e dei movimenti sociali, ha conseguito il dottorato di
ricerca in sociologia e ha partecipato come attivista alle più
importanti manifestazioni di protesta dal G8 di Genova a oggi.

Prefazione di Luisa Passerini

pp. 240, illustrato

 16€

 Il Libro è disponibile all’Infoshop

  e in tutti i suoi eventuali & estemporanei punti vendita 

 all’interno del Forte Prenestino c.s.o.a.

 

 

 

23 Aprile ore21,00 presentazione del libro 

Sarà presente l’autore Beppe de Sario, Philopat, Duka, e ovviamente tutti quelli del Forte che sono stati intervistati nel libro. In più happenings a sorpresa!!!!!!   


 

 

 

 



 

Panik!!!! [perform/act a Roma come a Gaza]

Roma, via del Corso. Durante
una serata di metà gennaio lo shopping è turbato dai bombardamenti. E’
guerra nel centro, a due passi dal parlamento. Una simulazione per
scuotere le menti narcotizzate dalla menzogna. Coscienze paralizzate
dalla parzialità di "quasi" tutti i mezzi di informazione, dal muro di
vergogna che nasconde il massacro in corso nella Striscia di Gaza.

E’ PaNik AttAck!

Perché la popolazione palestinese abbia un futuro.
Perché l’umanità possa ancora considerarsi tale.

qui una PRE del VIDEO

 

cosa è successo

Giovedi’ 15 gennaio Sport Sotto Assedio e altre realta’
autorganizzate di Roma si sono date appuntamento a largo Goldoni
accanto al presidio contro l’invasione di Gaza,
e hanno inscenato con suoni di guerra fumo botti e sangue
una breve rappresentazione di cio’ che succede
nella striscia di Gaza in questi giorni.
Una rappresentazione di guerra bombardamenti e morte di cui
alcune foto si possono vedere nel post all’indirizzo:
http://roma.indymedia.org/node/7420

L’azione a nostro parere riuscita bene,
ha scosso i distratti passanti dello shopping pomeridiano
di via del Corso.

Peccato per il gravissimo fuori programma finale:
poco dopo la fine dell’azione una compagna
e’ stata seguita e aggredita mentre andava a comperare
una bottiglia d’acqua per i performers.

Due "tipacci" si sono avventati su di lei
colpendola in testa da dietro,
utilizzando anche un manganello telescopico e trascinandola a terra.
L’unica frase che gli infami hanno pronunciato e’:"a merda…!"
Lei e’ riuscita a parare un paio di calci e a divincolarsi
correndo ad avvertire chi era ancora presente al presidio.
Le due merde sono riuscite a scappare approfittando probabilmente
della rete fognaria.

Ci siamo chiesti chi potevano essere questi due.
Fascisti e’ molto difficile visto il loro interesse antisemita.
Le "Donne in Nero" che quotidianamente partecipano al presidio, ci hanno riferito che quasi tutti i giorni ricevono provocazioni
e minacce da personaggi riconducibili alla comunità ebraica romana.
Ci sara’ un legame?
Sicuramente a noi non ci faranno passare
la voglia di continuare con determinazione a denunciare
i crimini perpetrati dal governo di Israele.

STOP OCCUPATION – FREE PALESTINE