CLICCA SUL MANIFESTO PER IL PROGRAMMA
Verità per Stefano Cucchi
“Finora
siamo stati in silenzio, ora non possiamo più tollerare questa
situazione. Non abbiamo parole per quanto sta accadendo, sono fatti
gravissimi che ci portano a non capire che cosa stiano facendo i
consulenti medici nominati dalla Procura. Trapelano da loro informazioni su improbabili e ridicoli referti secondo i quali una frattura sarebbe una malformazione e l’altra pregressa. Ora ci viene riferito dai
nostri consulenti dell’esistenza di nuove lastre del
Fatebenefratelli, che documenterebbero la frattura coccigea, oltre a
quella di L3. Non occorre essere professori per accorgersi della loro
esistenza. I medici del Fatebenefratelli le hanno subito individuate
e diagnosticate e per quelle hanno tentato di curare Stefano. La Tac
è stata effettuata da mesi e noi continuiamo a spendere centinaia di
euro per ritirare cd che non contengono ciò che serve ai nostri
consulenti. La prima autopsia è stata fatta così bene che si è
dovuto farne una seconda, proprio per consentire gli accertamenti
radiologici. Vorremmo che qualcuno ci spiegasse perchè non riusciamo
ad avere la Tac e le fotografie effettuate in sede di seconda
autopsia». «Abbiamo chiesto ai pm, per i quali continuiamo ad avere
fiducia e rispetto di interrompere le operazioni peritali finchè
non ci verrà consegnata la Tac. È stato asportato un pezzo di
nostro figlio e i nostri consulenti non sono ancora in grado di
stabilire dove prelevare il tessuto per l’esame istologico. Adesso
basta! Chiediamo che si ponga fine a questa situazione che, se non
avesse a che fare con la morte di nostro figlio, definiremmo una
pagliacciata.”
Giovanni e Rita Cucchi