6/8 Gran Torino-La banda Baader Meinhof [CCCM 09]

giovedì 6 agosto

ARENA PARCO
 

GRAN TORINO (USA 2008)
di Clint Eastwood con Clint Eastwood, Cory Hardrict, Geraldine Hughes, Brian Haley
Un veterano della guerra in Korea, Walt Kowalski, vive in un quartiere
popolato proprio da koreani. Il suo carattere difficile, lo ha portato,
negli anni, ad allontanarsi dai suoi famigliari, ed ora che nel suo
quartiere si sta scatenando una banda tra bande rivali, si ritrova
sempre più solo. Quando, però, le schermaglie arrivano ad interessare
il suo vicino di casa, nonostante questi cerchi di rubargli la sua Ford
Gran Torino del 1972 custodita gelosamente in garage, Kowalski,
interviene in sua difesa, mettendo a repentaglio la sua stessa vita.
Per questo gesto l’uomo viene considerato un eroe, e per ringraziarlo,
i suoi vicini, cercheranno di aiutarlo a riportare l’armonia con i suoi
familiari.

ARENA CHIRINGUITO
 

LA BANDA BAADER-MEINHOF (Ger 2008)
di Uli Edel con Martina Gedeck, Moritz Bleibtreu, Bruno Ganz
Germania occidentale, anni 70. Bombe, attentati mortali insieme alla
paura e alla minaccia di un nemico interno scuotono le fragili
fondamenta della giovane democrazia tedesca. I più radicali figli della
generazione nazista guidati da Andreas Baader, Ulrike Meinhof e Gudrun
Ensslin combattono una violenta guerra contro ciò che percepiscono come
la nuova faccia del fascismo: l’imperialismo americano sostenuto dalle
istituzioni tedesche nelle quali ancora agiscono uomini dal passato
nazista.

 

 



 

Le Grandi Manovre [comunicato]

 
 
 
Estate 2009. Presidiare "obiettivi sensibili" non è più l'unico  
compito dell'esercito italiano a Roma.
Sfidando l'afa, vagano per la città plotoni di militari armati di  
tutto punto, scortati dalla polizia. Quali vitali interessi proteggono  
pattugliando strade, piazze e parchi della capitale? In molti se lo  
domandano. In pochi riescono a fornire risposte convincenti.
E' la sicurezza, baby!
Eviteremo di ammorbare con l'ennesima analisi sulla "deriva  
securitaria". Lo spettacolo lo abbiamo tutte e tutti davanti agli  
occhi, ed è desolante. Ci preme però segnalare un pardigmatico  
episodio avvenuto nel parco del Forte Prenestino durante la torrida  
mattinata del 31 Luglio.
Ore 10:30.
Tre "Defender" dell'esercito carichi di soldati in assetto da guerra  
oltrepassano la sbarra che delimita l'ingresso del parco. Davanti una  
volante della polizia apre la colonna. Mamme e bambini tornano verso  
casa. Oggi giocano i grandi.
Apparentemente spaesati i militari si fermano al primo ostacolo dando  
vita ad un improvvisato check-point. Si piazzano in formazione.  
Prendono possesso del territorio. Anche gli ultimi frequentatori del  
parco si allontanano più preoccupati dei troppi mitragliatori spianati  
che dell'impennata della temperatura.
Qualcuno si avvicina al drappello per capirne le intenzioni, ma la  
risposta si tramuta in domanda: "Questa è una missione anti-immigrati:  
vogliamo entrare all'interno del Forte per proseguire l'operazione".
"Negativo. Qui non si entra. Avete il mandato del magistrato?",  
chiediamo, ma loro nicchiano. Non sembrano troppo convinti, nonostante  
il minaccioso apparato scenografico manco fossimo in Afghanistan. Dopo  
un'ora di stallo e l'identificazione di tre attivist* del centro  
sociale, la compagnia fa dietrofront, alzando una nuvola di polvere  
nel parco ormai deserto.
Un ennesimo spot "securitario" messo in scena dal governo e insieme un  
avvertimento mafioso verso gli spazi occupati, nella giornata in cui  
la lotta per la casa veniva duramente repressa.
Colpi di teatro del papi-satiro e della sua cricca di veline e peones  
protagonisti di un governo svuotato di legittimità. Le grandi manovre  
di un potere sempre più piccolo, ma non per questo meno pericoloso,  
che per mantenere controllo e consenso deve ricorrere all'esercito.
Il Forte Prenestino è uno spazio aperto, attivo e reattivo, che  
continua ad organizzare iniziative anche nel mese di Agosto,  
praticando l'autogestione e senza usare il denaro dei cittadini. Tutto  
il contrario di queste risibili marcette militari, desolante  
spettacolo sovvenzionato dal denaro dei contribuenti.


Mentre c'è un caldo da fare schifo.
 
 
Centro Sociale Occupato Autogestito "Forte Prenestino"